
Al di sotto della regione del Sadr, vicino alle ali della Costellazione del Cigno, circa 8000 anni fa una stella, con una massa pari ad almeno 20 volte quella del Sole e situata a circa 1500 anni luce da noi, iniziò a espellere un fortissimo vento solare dovuto alla fine della sua vita stellare, producendo elementi della tavola periodica sempre più pesanti fino ad arrivare al ferro.
Questo vento scavò una grande cavità nel gas stellare circostante, finché la stella non esplose in una gigantesca supernova, generando un’onda d’urto che, entrando in contatto con la cavità citata, creò la forma caratteristica del complesso nebulare detto del Velo. Elementi pesantissimi, dovuti all’esplosione della stella, furono catapultati nel cosmo, mentre quelli più leggeri fanno ancora parte del guscio esterno, caratterizzandolo con i loro colori: rosso per l’idrogeno e blu per l’ossigeno.
La Nebulosa Velo si estende per circa 110 anni luce e fu osservata e fotografata dall’Hubble Space Telescope sia nel 1997 che nel 2017. In questa duplice osservazione si è studiato come la nebulosa si stia snodando e continuando la sua espansione, muovendosi a circa 600000 chilometri all’ora.
Siamo davvero degli osservatori fortunati: si stima che tra 5000 anni questi gas riscaldati non saranno più visibili e che, assieme ad altro materiale presente nell’universo, andranno a formare nuove stelle e pianeti.
Strumentazione e Dettagli:
Askar quintuplet FRA300
Skywatcher EQ6R Pro
ASI ZWO 2600MC Pro
Optolong L-Ultimate 2″
ZWO OAG-L con ASI174MM Mini
Light: 75 x 600″ acquisiti dal 09/07/2024 al 11/07/2024
Dark: 15 x 600″
Flats: 15 x 2″
Darkflat: 15 x 2″
Autore: Giovanni Lombardi
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